La presentazione di una domanda di condono edilizio per opere realizzate su area demaniale marittima oggetto di concessione, sospende l'irrogazione di sanzioni amministrative e l'adozione di provvedimenti repressivi, imponendo all'amministrazione comunale di astenersi da ogni iniziativa sanzionatoria fino alla definizione del procedimento di sanatoria, in ossequio al principio di affidamento del privato nell'azione amministrativa e al divieto di vanificare a priori l'eventuale esito positivo della domanda di condono. Pertanto, l'ordinanza comunale che dispone la sospensione dei lavori e la demolizione di opere realizzate senza autorizzazione edilizia, in pendenza di una domanda di condono edilizio presentata anteriormente, è illegittima per violazione degli artt. 31 e ss. della legge n. 47 del 1985, nonché per difetto di istruttoria e motivazione, in quanto l'amministrazione non ha tenuto conto della preesistenza delle opere nella concessione demaniale marittima e della presentazione della domanda di sanatoria. L'amministrazione comunale, in assenza di una pronuncia definitiva sulla domanda di condono, è tenuta a sospendere ogni iniziativa repressiva, in ossequio al principio di affidamento del privato e al divieto di vanificare a priori l'eventuale esito positivo della domanda di condono.