Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20045 del 9 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:20045PEN

Massima

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Il reato di diffamazione mediante comunicazione scritta non sussiste qualora l'offesa sia contenuta in una lettera indirizzata ad un singolo soggetto, senza che l'autore abbia previsto o voluto la divulgazione del contenuto a una pluralità di persone. Ciò in quanto il requisito della comunicazione con più persone, necessario per la configurazione del reato di diffamazione, non può ritenersi integrato per la sola iniziativa del destinatario di rendere noto il contenuto della missiva, senza che tale divulgazione sia stata voluta o prevedibile da parte del mittente. Inoltre, la mera possibilità astratta che il contenuto della lettera possa essere portato a conoscenza di terzi nell'ambito di un procedimento amministrativo o disciplinare non è sufficiente a integrare il requisito della comunicazione con più persone, essendo necessario che l'autore abbia effettivamente previsto tale eventualità e che essa si sia concretamente verificata. Infine, la tutela richiesta all'autorità competente non comporta necessariamente la diffusione della doglianza nell'ambito di una prevedibile procedura, di talché l'autore della missiva non può essere ritenuto responsabile per la divulgazione avvenuta per esclusiva iniziativa del destinatario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS) quale P.C. nel proc. nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 41/2011 TRIBUNALE di TERMINI IMERESE, del 29/03/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. O. Cedrangolo che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Propone…

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