Il potere di ordinanza contingibile e urgente attribuito al Sindaco ai sensi dell'art. 54 del D.Lgs. n. 267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali) è soggetto a limiti costituzionali, in quanto tale norma non prevede una delimitazione della discrezionalità amministrativa in un ambito, quello dell'imposizione di comportamenti, che rientra nella generale sfera di libertà dei cittadini. Pertanto, il provvedimento adottato dal Sindaco in forza di tale potere extra ordinem, in assenza di una valida base legislativa che ne definisca i presupposti e i limiti, risulta privo di adeguato supporto giuridico e, di conseguenza, illegittimo per violazione degli artt. 23 e 97 della Costituzione, che istituiscono riserve di legge relative rispettivamente in materia di imposizione di obblighi e di imparzialità della pubblica amministrazione. La mancanza di una disciplina legislativa che circoscriva l'esercizio di tale potere sindacale lede altresì il principio di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, in quanto i medesimi comportamenti potrebbero essere ritenuti variamente leciti o illeciti a seconda dell'ambito territoriale di competenza del Sindaco.