Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47975 del 16 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:47975PEN

Massima

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Il riconoscimento dell'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 (c.d. aggravante mafiosa) richiede una motivazione adeguata che evidenzi in modo specifico le modalità della condotta delittuosa idonee a richiamare i metodi e la forza intimidatrice propri delle organizzazioni criminali di tipo mafioso, non essendo sufficiente il mero riferimento a finalità riconducibili a tali contesti o alla pluralità di soggetti coinvolti. L'appartenenza degli imputati a un sodalizio camorristico, ove non accertata, non può di per sé giustificare l'applicazione di tale aggravante, la quale deve essere esclusa in assenza di una chiara e specifica motivazione circa le modalità della condotta che ne evidenzino il carattere mafioso. Il giudice di merito è pertanto tenuto a una puntuale e adeguata valutazione degli elementi fattuali che possano integrare i requisiti richiesti dalla norma per l'applicazione dell'aggravante, senza poter fare ricorso a meri indizi o a considerazioni di carattere generico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. MA. , nata a (OMESSO);

2) GR. PA. , nato a (OMESSO);

3) PU. SA. , nato a (OMESSO);

contro la sentenza del 27 febbraio 2007 emessa dalla Corte d'appello di Napoli;

visti gli atti, la sentenza impugnata e i ricorsi;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giorgio Fidelbo;

udito il Sostituto Procuratore Generale, Dott. Giovanni D'Angelo, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.

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