Il reato di atti sessuali con minorenne di cui all'art. 609-quater c.p. è configurabile anche in assenza di violenza o minaccia, quando la vittima sia consenziente ma minore degli anni 14, e la sua applicazione non dipende dalla mera completezza dell'atto sessuale, bensì dal grado di compressione della libertà sessuale della vittima, valutato in relazione all'età, alle condizioni psico-fisiche, al danno arrecato e alle circostanze oggettive e soggettive del fatto. L'attenuante del fatto di minore gravità di cui al comma 3 del medesimo articolo non può essere riconosciuta quando, nonostante l'assenza di violenza o abuso di autorità, la condotta abbia comunque comportato una significativa lesione della libertà sessuale della vittima, come nel caso di reiterati atti sessuali completi con una minore di soli 13 anni e 10 mesi, in considerazione dell'evidente squilibrio di maturità e della posizione di soggezione della minore rispetto all'adulto, il quale avrebbe dovuto avere un obbligo morale di protezione e cautela nei suoi confronti. La determinazione della pena deve pertanto tenere conto non solo delle modalità e della gravità dell'azione, ma anche dei precedenti penali dell'imputato e del danno psicologico arrecato alla vittima, al fine di assicurare una risposta sanzionatoria proporzionata e conforme a giustizia.