Il Tribunale Amministrativo Regionale, in conformità con il consolidato orientamento giurisprudenziale, afferma che la normativa statale in materia di comunicazioni elettroniche (D.Lgs. n. 259/2003) prevede un procedimento autorizzativo unitario che assorbe in sé anche le valutazioni di carattere edilizio e urbanistico, senza che le Regioni o i Comuni possano aggravare tale procedimento con ulteriori adempimenti o introdurre divieti e limiti alla localizzazione degli impianti, essendo prioritaria l'esigenza di garantire una capillare diffusione delle infrastrutture di telecomunicazione. Pertanto, il Comune non può negare l'autorizzazione all'installazione di una stazione radio base di telefonia cellulare sulla base di valutazioni urbanistiche o di regolamenti comunali non ancora approvati, dovendo invece limitarsi a verificare il rispetto dei soli requisiti tecnici e di tutela ambientale previsti dalla normativa statale. Inoltre, a seguito dell'annullamento giurisdizionale di un precedente diniego, l'Amministrazione può riesaminare la questione una sola volta in modo completo, con definitiva preclusione di ulteriori dinieghi, dovendosi altrimenti ritenere formato il silenzio-assenso sull'istanza dell'operatore.