Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1138 del 10 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:1138PEN

Massima

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Il reato di minaccia aggravata dall'uso di una pistola si configura quando la condotta dell'agente, oggettivamente idonea a ingenerare nella vittima un timore tale da turbare o diminuirne la libertà psichica, consiste nel puntare un'arma da fuoco carica contro di essa, a prescindere dalla personalità della persona offesa e dal contesto relazionale conflittuale tra le parti. La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della vittima, pur se in contrasto con altri elementi probatori, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione logica e immune da vizi di manifesta illogicità o contraddittorietà. La mera rilettura degli elementi di fatto e la diversa valutazione delle prove, in assenza di tali vizi, non è consentita al giudice di cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TRIBUTARIA PENALE

Composta da:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente -

Dott. MASINI Tiziano - Consigliere -

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere -

Dott. MOROSINI ((omissis)) - Consigliere -

Dott. BRANCACCIO Matilde - Relatore -

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Po.Da. nata il (Omissis);
avverso la sentenza del 4 novembre 2022 della Corte d'Appello di Bologna ;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le conclusioni scritte del ((omissis)) che ha chiesto l'inammissibilità del ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato la Corte d'appello di Bologna, in parziale riforma della pronuncia di primo grado dell'8 settembre 2021, ha assolto Po.Da. dai reati di cui ai ca…

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