Il falso in atto pubblico commesso da un pubblico ufficiale mediante la soppressione di provvedimenti amministrativi e la loro sostituzione con altri atti, anche se formalmente regolari, integra il reato di falso in atto pubblico, a prescindere dalla circostanza che i provvedimenti soppressi non siano stati materialmente distrutti e si trovino ancora nell'archivio dell'ente, in quanto l'elemento psicologico del reato è integrato dalla consapevole volontà di far apparire come unici provvedimenti adottati quelli successivamente emessi, occultando l'esistenza di quelli precedenti. Inoltre, la responsabilità penale per il reato di falso in certificato può essere attribuita anche a coloro che hanno indotto un tecnico a rilasciare una falsa attestazione circa il rispetto delle norme di sicurezza e prevenzione incendi, anche se tale attestazione costituisce solo il presupposto per il rilascio di un'autorizzazione da parte della pubblica amministrazione, in quanto l'elemento oggettivo del reato è integrato dalla consapevole produzione di un documento contenente dichiarazioni non veritiere.