Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 11336 del 2008

ECLI:IT:TARLAZ:2008:11336SENT

Massima

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Il ricorso diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse quando il ricorrente abbia provveduto al pagamento di quanto richiesto, venendo meno così le ragioni che avevano indotto l'impugnazione del provvedimento originario. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, in quanto il venir meno dell'interesse del ricorrente determina il difetto di una delle condizioni dell'azione. La declaratoria di improcedibilità comporta la compensazione delle spese di giudizio, in considerazione del fatto che il ricorrente ha comunque ottenuto un risultato favorevole, ancorché non a seguito dell'accoglimento del ricorso nel merito. Il principio di economia processuale impone, infatti, di evitare ulteriori gravami e di contenere i costi del processo, laddove il ricorrente abbia spontaneamente adempiuto a quanto richiesto dalla pubblica amministrazione, facendo venir meno l'interesse all'annullamento del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER IL LAZIO 

SEZIONE II TER
composto dai signori
((omissis)) PRESIDENTE
((omissis)) COMPONENTE, relatore
((omissis)) COMPONENTE
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 11492/07 Reg. Gen., proposto da Ro. Ol. rappresentata e difesa dagli Avv.ti Ni. Gr. e Ma. Br.;
CONTRO
Il Comune di Fi., in persona del Sindaco pro tempore;
E NEI CONFRONTI
dell'Agenzia delle entrate;
della Regione La.;
dell'Agenzia del demanio rappresentata in giudizio dall'Avvocatura Generale dello Stato;
per l'annullamento
previa sospensione della sua efficacia del provvedimento relativo al pagamento del canone demaniale dovuto per il 2007;
di ogni atto connesso;
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio dell'amministrazione;
Viste le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle…

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