Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24350 del 23 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:24350PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, è tenuto a motivare in modo adeguato e congruo, valorizzando tutti gli elementi di fatto e di diritto rilevanti, senza limitarsi ad un mero richiamo acritico delle argomentazioni del giudice di merito. In particolare, il giudice di legittimità deve verificare la logicità e la coerenza della motivazione in relazione alle specifiche censure proposte dalla difesa, senza che sia sufficiente una generica critica all'impianto argomentativo. Inoltre, il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto anche dalla professionalità e dalle competenze acquisite dall'indagato, che possono essere riutilizzate in contesti diversi da quello originario, a prescindere dal tempo trascorso dalla commissione dei fatti, ove risulti concreto il rischio di un nuovo abuso delle medesime capacità illecite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Presidente

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. TUTINELLI V - rel. Consigliere

Dott. PERROTTI Massim - Consigliere

Dott. NICASTRO Giusep - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/12/2021 del TRIB. LIBERTA' di L'AQUILA;
udita la relazione svolta dal Consigliere TUTINELLI VINCENZO;
La trattazione del ricorso e' avvenuta con le forme previste dal Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8, convertito dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176. Il Procuratore Generale - in persona del sostituto ((omissis)) - ha depositato conclusioni scritte chiedendo il rigetto del ricorso.
Il dif…

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