Il diritto dell'appaltatore al compenso per lavori aggiuntivi non previamente autorizzati in un contratto di appalto pubblico è subordinato al rispetto di specifici requisiti, tra cui: 1) la tempestiva iscrizione di riserva da parte dell'appaltatore, che deve avvenire immediatamente al sorgere del diritto e non solo in occasione della redazione del primo stato di avanzamento lavori; 2) il riconoscimento da parte dell'amministrazione committente dell'indispensabilità dei lavori aggiuntivi; 3) il costo complessivo dei lavori, comprensivo di quelli aggiuntivi, che deve rientrare nei limiti di spesa approvati. In mancanza anche di uno solo di tali requisiti, l'appaltatore non ha diritto al pagamento dei lavori extra-contrattuali, essendo preclusa la possibilità di rimettere in discussione tali presupposti già stabiliti dalla giurisprudenza di legittimità. Inoltre, l'onere di formulare la riserva non cessa nemmeno nell'ipotesi di momentanea indisponibilità del registro di contabilità, dovendo in tal caso l'imprenditore iscriverla in documenti contabili equivalenti, salvo poi riversarla non appena possibile nel registro di contabilità.