Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16970 del 4 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:16970PEN

Massima

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La pericolosità sociale, quale presupposto per l'applicazione di una misura di sicurezza, deve essere attuale e concreta, non potendosi fondare su meri sospetti o su fatti pregressi non seguiti da ulteriori condotte lesive. Il giudice, nel valutare la pericolosità, deve tenere conto di tutti gli elementi di fatto emersi, compresa l'eventuale mancata denuncia da parte della persona offesa, nonché della diversa natura e finalità tra la misura di sicurezza del ricovero in casa di cura e custodia e il trattamento sanitario obbligatorio, quest'ultimo finalizzato esclusivamente alla cura della patologia psichiatrica. L'accertamento della pericolosità sociale deve essere logicamente e adeguatamente motivato, senza incorrere in errori di logica o in contraddizioni con gli atti processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - rel. Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI VENEZIA;

nei confronti di:

1) AD. GA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1216/2009 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA, del 30/09/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CARROZZA;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che chiede il rigetto del ricorso.

udito il difensore avv. ((omissis)), che chiede che non sia applicata la misura di sicu…

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