Cassazione civile Sez. II sentenza n. 12391 del 15 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12391CIV

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del proprio sindacato sulla sentenza impugnata, è tenuto a verificare la correttezza della determinazione dell'entità del risarcimento del danno effettuata dal giudice di merito, nel rispetto dei limiti del principio dispositivo e dei poteri di cognizione e decisione propri del giudice di legittimità. Pertanto, il ricorso per cassazione che miri a una rivalutazione delle conclusioni del giudice di merito in ordine alla quantificazione del danno, senza indicare specificamente i vizi di violazione di legge o di motivazione, deve essere dichiarato inammissibile. Analogamente, il ricorso che non contenga la rubrica del motivo, l'indicazione delle norme di diritto violate e la formulazione di un quesito di diritto, come richiesto dall'art. 366-bis c.p.c., deve essere dichiarato inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BURSESE ((omissis)) - Presidente

Dott. MIGLIUCCI Emilio - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. ORICCHIO Antonio - rel. Consigliere

Dott. FALASCHI Milena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 3381/2010 proposto da:

MINISTERO DELL'ECONOMIA E FINANZE in persona del Ministro pro tempore, AGENZIA DEL DEMANIO FILIALE DI (OMISSIS) in persona del legale rappresentante pro tempore, domiciliati ope legis in ROMA, VIA DEI PORTOGHESI 12, presso l'AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, che li rappresenta e difende;

- ricorrenti -

contro

(OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS) tutti in qualita' di eredi di (OMISSIS);

- intimati -

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