Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la vicenda relativa alla concessione edilizia n. 48 del 2001 rilasciata al ricorrente, ha affermato il seguente principio di diritto: La sospensione e l'annullamento della concessione edilizia disposti dal Comune in un primo momento, nonché il successivo annullamento dell'annullamento della medesima concessione, non possono essere considerati atti illegittimi o colposi da parte dell'Amministrazione. Ciò in quanto tali provvedimenti sono stati adottati in seguito all'apertura di un procedimento penale per lottizzazione abusiva, nonché in considerazione del dibattito giuridico sulla necessità o meno di un previo piano attuativo per edificare in zona FAG. L'Amministrazione, pertanto, non ha agito con negligenza o imperizia nella gestione del procedimento, essendosi trovata a dover prendere atto della paralizzazione della concessione e della sua successiva riviviscenza, in conformità agli sviluppi del contenzioso giudiziario. Di conseguenza, la richiesta di risarcimento danni avanzata dal ricorrente per la mancata realizzazione dell'intervento edilizio non può essere accolta, non essendo ravvisabile una condotta colposa dell'Amministrazione.