La richiesta di restituzione in termini per impugnare una sentenza contumaciale di condanna è inammissibile qualora le relative istanze, inviate per posta, non rechino la sottoscrizione autenticata dell'istante, come richiesto dall'articolo 583 comma 3 c.p.p., e l'istante non abbia indicato il diverso momento in cui ha avuto effettiva conoscenza del provvedimento da impugnare, ai fini della verifica del rispetto del termine stabilito a pena di decadenza dall'articolo 175 comma 2-bis c.p.p. Ciò in quanto la richiesta di restituzione in termini, per il suo stretto rapporto di strumentalità con l'atto principale al compimento del quale è diretta, deve rispettare le norme che disciplinano la forma e la ricezione della dichiarazione di impugnazione, non essendo sufficiente la mera allegazione di impedimenti personali o del difensore. La mancanza di tali requisiti formali e probatori comporta l'inammissibilità della richiesta, a prescindere dalla valutazione delle circostanze addotte a giustificazione del ritardo nell'impugnazione.