Consiglio di Stato sentenza n. 2642 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:2642SENT

Massima

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Il potere di repressione dell'abusivismo edilizio, esercitato dall'autorità comunale mediante l'emanazione di un ordine di demolizione di un manufatto abusivo realizzato su suolo demaniale marittimo, è autonomo e indipendente rispetto ai poteri repressivi rimessi all'autorità giudiziaria penale, sicché la pendenza di un sequestro penale sull'immobile non costituisce un impedimento assoluto all'esecuzione dell'ordine di demolizione, essendo possibile per il destinatario dell'ingiunzione ottenere il dissequestro al fine di adempiere all'obbligo di demolizione. Pertanto, l'ordine di demolizione emanato dal Comune non è affetto da nullità per l'impossibilità di esecuzione dovuta al sequestro penale, dovendo il privato attivarsi per ottenere il dissequestro dell'immobile. L'esercizio del potere di repressione dell'abusivismo edilizio da parte del Comune non è precluso dalla pendenza di un procedimento di revisione delle fasce demaniali costiere, in quanto tale procedimento non incide sulla demanialità dell'area già accertata, né impedisce l'adozione di provvedimenti di repressione degli abusi edilizi realizzati su suolo demaniale. Inoltre, l'ordine di demolizione non è illegittimo per carenza di istruttoria o travisamento dei fatti, essendo sufficiente l'accertamento della demanialità dell'area e dell'abusività del manufatto, senza necessità di ulteriori verifiche, e non essendo rilevante l'esistenza di una delibera comunale che avrebbe "autorizzato" l'occupazione, in quanto inidonea a costituire un titolo legittimante l'edificazione abusiva su suolo demaniale. Infine, l'assenza di una previa diffida a demolire non determina l'illegittimità dell'ordine di demolizione, trattandosi di un atto dovuto e vincolato, la cui adozione non è subordinata al rispetto di tale formalità.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/03/2024

N. 02642/2024REG.PROV.COLL.

N. 04187/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4187 del 2023, proposto dalla
sig.ra -OMISSIS-, rappresentata e difesa dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)) e con domicilio digitale come da
P.E.C.
da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Stalettì (CZ), non costituito in giudizio;
Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Agenzia del Demanio, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Generale dello Stato e domiciliati
ex lege
presso gli Uffici della stessa, in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;

per la riforma

della sentenza…

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