Il beneficio del condono di cui alla Legge n. 241 del 2006 non può essere applicato ai reati aggravati ai sensi della Legge n. 203 del 1991, articolo 7, in quanto tali reati sono oggettivamente esclusi dall'ambito di applicazione del beneficio. Inoltre, anche per i reati autonomamente rientranti nel beneficio, ma unificati in continuazione con i reati aggravati, non può essere concesso il condono, in quanto la continuazione tra tali reati determina la sussistenza sostanziale dell'aggravante ostativa, anche in assenza di una sua formale contestazione. Tuttavia, in caso di unificazione di reati nel vincolo della continuazione, tale vincolo deve essere sciolto in favore del condannato, al fine di applicare il condono ai reati per i quali lo stesso è edittalmente applicabile, in conformità con la consolidata giurisprudenza di legittimità. L'opposizione avverso il provvedimento del giudice dell'esecuzione in materia di indulto deve essere proposta dinanzi allo stesso giudice dell'esecuzione, il quale deciderà con le forme del contraddittorio camerale, e non è ammissibile l'impugnazione immediata della prima ordinanza, essendo tale rimedio assolutamente indispensabile per ottenere un provvedimento eventualmente ricorribile per cassazione.