Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5985 del 7 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:5985PEN

Massima

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Il giudice di merito che applica la pena su richiesta delle parti, escludendo la ricorrenza di una causa di proscioglimento di cui all'art. 129 c.p.p., può essere oggetto di controllo di legittimità sotto il profilo del vizio di motivazione solo se dal testo della sentenza impugnata appaia evidente la sussistenza delle cause di non punibilità ivi previste. Tuttavia, nel caso di patteggiamento, il ricorso per cassazione avverso la sentenza non è ammissibile per contestare la misura della pena, salvo che non si versi in ipotesi di pena illegale, in quanto la richiesta di applicazione della pena e l'adesione alla pena proposta dall'altra parte integrano un negozio di natura processuale che, una volta perfezionato con la ratifica del giudice, non è più revocabile unilateralmente, sicché la parte che vi ha dato origine o vi ha aderito, avendo rinunciato a far valere le proprie difese ed eccezioni, non è legittimata a sostenere in sede di ricorso per cassazione tesi concernenti la congruità della pena, in contrasto con l'impostazione dell'accordo al quale le parti processuali sono addivenute.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del GIP del Tribunale di Savona, del 20.12.2012.

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere ((omissis));

lette le conclusioni del sostituto procuratore generale ((omissis)), sulla inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

(OMISSIS) ricorre avverso la sentenza in epigrafe, con la quale gli e' stata applicata la pena concordata tra le parti, ex articolo 444 cod. proc. pen. e, chiedendone l'annull…

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