Il provvedimento di decadenza dall'assegnazione di un alloggio di edilizia pubblica, emesso a seguito dell'accertamento della mancanza dei requisiti previsti dalla legge per il diritto alla conservazione dell'alloggio, incide sulla posizione di diritto soggettivo dell'assegnatario e rientra nella fase privatistica del rapporto locatizio, sottratta al discrezionale apprezzamento della pubblica amministrazione. Pertanto, la relativa controversia appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario e non del giudice amministrativo, il quale è competente solo per le questioni inerenti la fase pubblicistica dell'assegnazione dell'alloggio. La decadenza dall'assegnazione di un alloggio di edilizia pubblica, derivante dall'accertamento della mancanza dei requisiti previsti dalla legge per il diritto alla conservazione dell'alloggio, integra una determinazione di natura privatistica, incidente sulla posizione di diritto soggettivo dell'assegnatario, e non un provvedimento amministrativo espressione di un potere discrezionale della pubblica amministrazione. Di conseguenza, la relativa controversia appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario e non del giudice amministrativo, il quale è competente solo per le questioni inerenti la fase pubblicistica dell'assegnazione dell'alloggio, caratterizzata dall'esercizio di poteri finalizzati al perseguimento di interessi pubblici. La distinzione tra la fase pubblicistica dell'assegnazione dell'alloggio di edilizia pubblica e la successiva fase privatistica del rapporto locatizio determina la ripartizione della giurisdizione tra giudice amministrativo e giudice ordinario. Mentre le controversie relative a pretesi vizi di legittimità dei provvedimenti emessi nella fase pubblicistica rientrano nella giurisdizione del giudice amministrativo, quelle inerenti cause sopravvenute di estinzione o risoluzione del rapporto locatizio, come la decadenza dall'assegnazione per mancanza dei requisiti previsti dalla legge, appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario, in quanto attinenti a posizioni di diritto soggettivo sottratte al discrezionale apprezzamento della pubblica amministrazione.