Cassazione penale Sez. III sentenza n. 4890 del 4 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:4890PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel controllo della motivazione della sentenza, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella compiuta dal giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare se la motivazione sia logica, coerente e risponda alle deduzioni delle parti, senza poter sindacare il significato concreto attribuito ai singoli elementi probatori. Il compito del giudice di legittimità è quello di accertare l'adeguatezza e la coerenza logica delle argomentazioni con le quali il giudice di merito ha dimostrato la valenza dei vari elementi di prova, in sé e nel loro reciproco collegamento, non potendo invece riesaminare il contenuto della prova. Pertanto, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella del giudice di merito, quando quest'ultima risulti logica e coerente, ancorché non condivisa dal ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. SENSINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla I. - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE presso la Corte di Appello di Genova;

Avverso la sentenza resa dalla Corte di Appello di Genova l'1/4/09 nel processo a carico di:

Tu. Iv. , nato a (OMESSO);

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

Udita la relazione svolta in udienza dal consigliere Dott. GAZZARA Santi;

Udito il pubblico ministero in persona del sostituto Procuratore Generale, Dott. PASSACANTANDO Guglielmo, il quale ha concluso per il rigetto.

SVOLGIMENTO DEL PRO…

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