La variante urbanistica connessa all'approvazione di un progetto di opere pubbliche in aree non destinate dal piano regolatore a pubblici servizi integra una variante al piano regolatore generale che, ai sensi degli artt. 1 e ss. della legge n. 167 del 1962, richiamati dall'art. 1, commi 1 e 5, della legge n. 1 del 1978, deve essere approvata dalla regione. Pertanto, l'impugnazione di tale variante urbanistica deve essere notificata necessariamente sia al comune che alla regione, quali amministrazioni emananti l'atto complesso. L'omessa notifica del ricorso alla regione comporta l'inammissibilità del ricorso stesso. La contestazione della quantificazione dell'indennità di esproprio esula dalla giurisdizione del giudice amministrativo, essendo riservata alla cognizione dell'autorità giudiziaria ordinaria. Tuttavia, il decreto di determinazione dell'indennità di esproprio adottato e sottoscritto anche dal dirigente competente e dal funzionario tecnico è legittimo, in quanto riconducibile ai titolari del potere di gestione, ai sensi dell'art. 107 del d.lgs. n. 267 del 2000.