Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12303 del 16 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:12303PEN

Massima

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Il reato di tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale si configura quando l'agente, approfittando dello stato di vulnerabilità della vittima, la recluta, la trasporta, la trasferisce, l'accoglie o la ospita nel territorio dello Stato, anche attraverso l'utilizzo di violenza, minaccia, inganno, abuso di autorità o di una situazione di vulnerabilità, al fine di indurla o costringerla a prestazioni sessuali, anche se la vittima abbia successivamente acconsentito all'attività di prostituzione. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla consapevolezza dell'agente dello stato di vulnerabilità della vittima e della finalità di sfruttamento sessuale del suo comportamento, a prescindere dall'effettivo esercizio della prostituzione da parte della persona offesa. Il reato di sfruttamento della prostituzione altrui si configura quando l'agente, anche senza ricorrere a violenza o minaccia, trae profitto economico dall'attività di prostituzione di altri, organizzandone e gestendone lo sfruttamento, anche attraverso la riscossione dei proventi. La pena è commisurata alla gravità dei fatti, all'intensità del dolo e alla capacità a delinquere dell'imputato, senza che sia necessaria una analitica motivazione quando la scelta della pena base rientra in una fascia "medio-bassa" rispetto al regime edittale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata in (OMISSIS);
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/9/2018 della Corte di assise di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale, Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO

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