Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23793 del 21 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23793PEN

Massima

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Il concorso esterno in associazione di tipo mafioso si configura quando il soggetto, pur non inserito stabilmente nella struttura organizzativa dell'associazione e privo dell'affectio societatis, fornisce un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, avente effettiva rilevanza causale e diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso dell'associazione, rimanendo a disposizione della stessa per il perseguimento dei comuni fini illeciti. Tale contributo può consistere nell'agevolazione delle comunicazioni tra i sodali, nella messa a disposizione di mezzi e strumenti utili all'attività del sodalizio, o in qualsiasi altra condotta idonea a rafforzarne le capacità operative, purché il soggetto agisca nella consapevolezza e volontà di recare un apporto alla conservazione o al rafforzamento dell'associazione mafiosa. Il giudizio di responsabilità per il concorso esterno non è escluso dalla circostanza che il contributo fornito dal soggetto non sia stato determinante per la realizzazione del programma criminoso, essendo sufficiente che esso abbia avuto un'effettiva rilevanza causale, configurandosi come condizione necessaria per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell'associazione. Inoltre, il rapporto di familiarità e di fiducia intrattenuto dal concorrente esterno con i membri dell'associazione mafiosa, nonché il suo atteggiamento di libera partecipazione e non di soggezione, possono essere elementi sintomatici del suo contributo consapevole e volontario al rafforzamento del sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FR. FA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 560/2005 CORTE APPELLO di MESSINA, del 16/01/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in pubblica udienza del 30/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dr. ROMBOLA' Marcello;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), concluso per il rigetto del ricorso;

uditi i difensori avv.ti ((omissis)) A. e ((omissis)) M., che hanno concluso per l'accoglimento.

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