La normativa statale e regionale in materia di commercio prevede che l'apertura, il trasferimento e l'ampliamento di esercizi commerciali con superficie superiore a 1.000 mq siano subordinati al rilascio di un'autorizzazione comunale, a prescindere dalla natura all'ingrosso o al dettaglio dell'attività esercitata. Il possesso dei soli requisiti soggettivi di onorabilità, attestato dalla Camera di Commercio, non è sufficiente per l'esercizio di tali attività, essendo necessaria anche l'autorizzazione comunale. L'Amministrazione può legittimamente adottare provvedimenti di chiusura o di revoca parziale di tali autorizzazioni in caso di violazione della normativa, previo accertamento dei presupposti di fatto e di diritto. Tali provvedimenti possono essere adottati anche in autotutela, sulla base di sopravvenienze in fatto che determinino il venir meno dei presupposti per il rilascio dell'autorizzazione, senza che ciò comporti un vizio di travisamento dei fatti o di contraddittorietà della motivazione. Il mancato rilascio o la revoca dell'autorizzazione comunale per l'esercizio di attività commerciali in locali di superficie superiore a 1.000 mq non danno luogo a responsabilità risarcitoria dell'Amministrazione, in assenza di profili di illegittimità del provvedimento.