Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24460 del 5 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:24460PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto dal giudice solo nei confronti del soggetto titolare del bene oggetto di sequestro, che deve avere un interesse concreto ed attuale all'impugnazione del provvedimento ablativo. L'indagato non titolare del bene sottoposto a sequestro non è legittimato a proporre ricorso per cassazione avverso il decreto di sequestro, salvo che il provvedimento abbia prodotto una lesione nella sua sfera giuridica e che la sua eliminazione o riforma possa determinare un risultato a lui favorevole. Il ricorso proposto dall'indagato non titolare del bene sequestrato è pertanto dichiarato inammissibile, con condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente fissata a favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. IASILLO A. - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato (OMISSIS), quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza di convalida del sequestro preventivo del P.M. e contestuale decreto di sequestro preventivo del G.I.P. del Tribunale di Latina, in data 25/07/2012.

Sentita la relazione della causa fatta dal ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, dottor ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

Udito l'Avvocato (OMISSIS) - d…

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