Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28024 del 9 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:28024PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione e in violazione dei doveri di ufficio, accetta denaro o altre utilità da un privato per agevolare l'adozione di provvedimenti amministrativi a suo favore, integra il reato di corruzione propria, a prescindere dal compimento di specifici atti contrari ai doveri d'ufficio, essendo sufficiente la mera accettazione della dazione o promessa di indebita retribuzione o utilità, in una dinamica sinallagmatica di prestazioni corrispettive, anche se realizzata in una prospettiva di futura assunzione di contegni funzionali del pubblico impiegato contrari ai doveri di ufficio. Ciò in quanto il pubblico ufficiale, pur non essendo formalmente preposto alla direzione dell'ufficio competente, si trovi comunque a svolgere la propria attività di servizio in quel settore amministrativo, essendo in agevole condizione di intervenire o esercitare la propria influenza interna in favore delle pratiche del privato corruttore, di cui abbia piena contezza, anche se la materiale presentazione delle domande o la predisposizione della documentazione sia stata curata da altro professionista, a riprova della consapevolezza dell'antidoverosità del proprio comportamento. Il conflitto di interessi derivante dall'assunzione, diretta o indiretta, di incarichi o impieghi alle dipendenze di privati, anche se non collegati alla specifica attività di servizio, integra un divieto normativo espresso, la cui violazione è sintomatica della natura corruttiva del rapporto intercorso tra il pubblico ufficiale e il privato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

ME. Ma. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del 23/01/2006 della Corte di Appello di Ancona;

letti gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;

udita in pubblica udienza la relazione del consigliere Dott. PAOLONI Giacomo;

udito il pubblico ministero in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. MONETTI Vito, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito per il Me. l'avv. AMICI Francesco (quale sostituto processuale dell'av…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.