Cassazione penale Sez. III sentenza n. 43559 del 27 ottobre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:43559PEN

Massima

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Il reato di contraffazione di segni distintivi di cui all'art. 517 c.p. si configura non solo nel caso di messa in vendita del prodotto recante segni distintivi mendaci, ma anche quando il prodotto sia "altrimenti messo in circolazione", intendendosi tale espressione come qualsiasi attività diretta a far uscire il bene dalla sfera giuridica e di custodia del detentore, a qualsiasi livello della catena commerciale, essendo sufficiente che il prodotto sia messo a disposizione di un potenziale acquirente. L'elemento soggettivo del reato, essendo a dolo generico, sussiste per il solo fatto della consapevolezza dell'uso di un segno distintivo avente idoneità decettiva, a prescindere dalla registrazione o meno del marchio contraffatto. La recidiva specifica reiterata, in quanto indice di maggiore pericolosità sociale derivante dalla reiterazione criminosa, può essere legittimamente valorizzata dal giudice ai fini della determinazione della pena, senza che ciò comporti un vizio di motivazione, ove siano adeguatamente evidenziate le ragioni del suo riconoscimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ANDREAZZA Gastone - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2056/22 della Corte di appello di Salerno del 14 novembre 2022;
letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
letta la requisitoria scritta del PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Stefano TOCCI, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
La Corte di appello di Salerno,…

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