Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38989 del 14 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:38989PEN

Massima

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Il giudice di pace, nell'assolvere gli imputati dal reato di diffamazione perché il fatto non sussiste, nonostante l'ammissione da parte degli stessi di aver sottoscritto e trasmesso la missiva oggetto di contestazione, deve utilizzare la formula "perché il fatto non costituisce reato" e procedere alla compensazione delle spese tra le parti, senza condannare il querelante al risarcimento del danno in assenza di accertata colpa grave. Tuttavia, il ricorso proposto dalla parte civile avverso tale sentenza è dichiarato inammissibile in quanto tardivo, in quanto presentato oltre il termine di trenta giorni dalla notifica dell'avviso di deposito della sentenza, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
quale parte civile nel procedimento nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/11/2020 del Giudice di pace di Cagliari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero in p…

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