Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20189 del 11 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:20189PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La retrodatazione della decorrenza dei termini di durata della custodia cautelare, prevista dall'art. 297 comma 3 c.p.p., opera indipendentemente dalla possibilità, al momento dell'emissione della prima ordinanza, di desumere dagli atti l'esistenza dei fatti oggetto delle ordinanze successive, e a maggior ragione indipendentemente dalla possibilità di desumere dagli atti l'esistenza degli elementi idonei a giustificare le relative misure. Tuttavia, affinché operi tale retrodatazione, è necessario che tra i fatti oggetto delle distinte ordinanze di custodia cautelare sussista una connessione qualificata, da concorso formale, continuazione o nesso teleologico. In assenza di tale connessione, la retrodatazione può essere disposta solo se al momento dell'emissione della prima ordinanza erano già desumibili dagli atti gli elementi indiziari che avrebbero in seguito sorretto le altre ordinanze, indipendentemente dalla possibilità di ricostruire compiutamente il quadro probatorio. La valutazione in ordine alla sussistenza di tali presupposti è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui motivazione non è sindacabile in sede di legittimità se sorretta da adeguata e logica argomentazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. MELE ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/10/2022 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CENTOFANTI Francesco;
udito il Pubblico ministero, in persone del Sostituto Procuratore generale PICARDI Antonietta, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito il difensore dell'indagato, avvocato (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1., Con l&#…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.