Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3073 del 22 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:3073PEN

Massima

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Il militare che, in servizio presso una base militare, apostrofa in modo ingiurioso e insubordinato il superiore gerarchico, provocandone la reazione di intimargli di mettersi a rapporto, e successivamente lo minaccia proferendo frasi intimidatorie, commette il reato di insubordinazione con minaccia aggravata, anche qualora le minacce non siano state percepite da altri testimoni presenti, in quanto la valutazione della credibilità e attendibilità della testimonianza della persona offesa, che riferisce le minacce, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è immune da vizi logici o travisamenti fattuali quando risulti congrua e coerente alle risultanze processuali complessivamente considerate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 78/2013 CORTE MILITARE APPELLO di ROMA, del 20/11/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENRICO GIUSEPPE SANDRINI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FLAMINI Luigi Maria che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricor…

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