Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22562 del 4 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:22562PEN

Massima

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Il giudice di appello, in caso di declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, può pronunciare sentenza di assoluzione ai sensi dell'art. 129, comma 2, cod. proc. pen. soltanto ove riscontri, in modo assolutamente non contestabile, l'esistenza di circostanze idonee a escludere l'esistenza del fatto, la commissione dello stesso da parte dell'imputato e la sua rilevanza penale. Pertanto, l'imputato che, senza aver rinunciato alla prescrizione, proponga appello avverso la sentenza di non doversi procedere per prescrizione, è tenuto, a pena di inammissibilità, a dedurre specifici motivi a sostegno della possibilità di ravvisare, in modo evidente e non contestabile, elementi idonei a escludere l'esistenza del fatto, la commissione del medesimo da parte sua, la configurabilità dell'elemento soggettivo del reato o di un illecito penale. In tali casi, la valutazione del giudice si sostanzia in una mera "constatazione", ossia in una percezione ictu oculi, non richiedente alcun accertamento o approfondimento. Ove l'atto di appello contenga motivi che richiedano un'approfondita disamina e forniscano una lettura alternativa delle prove assunte in dibattimento, il giudice di appello deve dichiararne l'inammissibilità, non potendosi ricondurre la valutazione richiesta a una mera "constatazione".

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. MASINI Tiziano - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Relatore

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

Dott. CARUSILLO Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Zi.Al., nato ad I il omissis,
avverso l'ordinanza della Corte di appello di Roma in data 17/10/2023;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Marilia di Nardo, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 17 ottobre 2023, la Corte di appello di Roma ha dichiarato inammissibile l'appello proposto nell'interesse di Zi.Al. …

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