Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21690 del 26 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21690PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il direttore responsabile di un periodico risponde in concorso doloso per il reato di diffamazione a mezzo stampa quando, pur essendo a conoscenza del contenuto diffamatorio dell'articolo pubblicato, ne autorizza consapevolmente la pubblicazione, come dimostrato dalla collocazione in prima pagina con titolo in evidenza tipografica, in quanto tali elementi oggettivi sono espressione del suo meditato consenso e della sua consapevole adesione al contenuto dello scritto, quale manifestazione della sua partecipazione attiva all'atto diffamatorio. La prova del concorso doloso del direttore non può essere esclusa dalla mera circostanza che egli abbia reso dichiarazioni spontanee nel procedimento a suo carico, in quanto tali dichiarazioni non possono essere considerate l'unico elemento su cui fondare la sentenza di condanna, dovendo invece essere valutate unitamente agli altri elementi probatori, come il risalto tipografico dato all'articolo. Inoltre, il rigetto di una richiesta probatoria, come l'esame testimoniale di un soggetto inizialmente ritenuto autore dell'articolo, non costituisce motivo di annullamento della sentenza, in assenza di una specifica indicazione del carattere decisivo della prova richiesta. Infine, eventuali contrasti nelle dichiarazioni rese dall'imputato nel corso del procedimento non rientrano nel sindacato di legittimità della Corte di Cassazione, essendo rimessi alla valutazione discrezionale del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/02/2008 CORTE APPELLO di BOLOGNA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. BEVERE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO Francesco, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore Avv. (Ndr: testo originale non comprensibile) D…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.