Cassazione penale Sez. III sentenza n. 42473 del 1 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:42473PEN

Massima

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Il progettista e direttore dei lavori che realizza opere edilizie in difformità dal permesso di costruire rilasciato e in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, commette i reati di cui al D.P.R. n. 380/2001, art. 44, lett. c) e D.Lgs. n. 42/2004, art. 181, a prescindere dall'ottenimento di un successivo permesso in sanatoria, in quanto quest'ultimo non sana retroattivamente l'abuso edilizio già consumato. La pena per tali reati, calcolata ai sensi degli artt. 133 e 81 c.p., deve tenere conto della continuazione tra i reati contestati, con applicazione di un unico aumento sulla pena base. L'attestazione di conformità rilasciata successivamente non rileva sulla sussistenza del reato, essendo un mero fatto sopravvenuto. La motivazione della sentenza di condanna, che abbia analiticamente accertato la realizzazione delle opere abusive e la loro difformità rispetto al titolo edilizio, è congrua e immune da vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Lo. Gi. , nato il (OMESSO);

Avverso la Sentenza Corte di Appello di Lecce, emessa il 10/06/09;

Visti gli atti, la sentenza denunziata ed il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere dott. GENTILE Mario;

Udito il Pubblico Ministero in persona del dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso per rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. CARRARO Susanna, difensore di fiducia del ricorrente Lo. Gi. .

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