Tribunale Amministrativo Regionale Friuli Venezia Giulia - Trieste sentenza n. 15 del 2018

ECLI:IT:TARFVG:2018:15SENT

Massima

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Il rinnovo del permesso di soggiorno per attesa occupazione è subordinato alla verifica del possesso dei requisiti reddituali previsti dalla legge, non essendo sufficiente la mera dichiarazione di disponibilità all'assunzione da parte di un datore di lavoro, in quanto tale documento costituisce una mera dichiarazione di intenti priva di efficacia probatoria circa l'effettiva possibilità del lavoratore straniero di produrre un reddito sufficiente al proprio sostentamento e di quello del proprio nucleo familiare. Pertanto, il rinnovo del permesso di soggiorno deve essere negato qualora il lavoratore straniero, pur essendo iscritto nelle liste di collocamento, non sia riuscito a reperire un'occupazione lavorativa regolare e a dimostrare la disponibilità di un reddito minimo annuo derivante da fonti lecite non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale aumentato della metà dell'importo dell'assegno sociale per ogni familiare da ricongiungere, come previsto dall'art. 29, comma 3, lettera b), del d.lgs. n. 286/1998. Ciò in quanto la legge è preordinata ad evitare che lo straniero faccia ricorso al sistema di assistenza sociale per il proprio mantenimento e per quello dei suoi familiari. Pertanto, il reddito deve essere prodotto da lavoro regolare e lo straniero che abbia "esaurito" il periodo di iscrizione nelle liste di collocamento senza reperire una nuova occupazione lavorativa non può ambire ad ottenere il rinnovo del titolo di soggiorno nemmeno per attesa occupazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/01/2018

N. 00015/2018 REG.PROV.COLL.

N. 00055/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il ((omissis))

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 55 del 2017, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), domiciliato, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 25, comma 1-ter, c.p.a., presso l’indirizzo di posta elettronica certificata indicato dal difensore nell’epigrafe del ricorso;

contro

Ministero dell'Interno, in persona del Ministro p.t., rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura distrettuale dello Stato di Trieste, presso la cui sede è, del pari, per legge domiciliato in Trieste, piazza Dalmazia, 3;

per l'annullamento, previa sospensione cautelare

del decreto del Que…

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