Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 28079 del 5 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:28079CIV

Massima

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La responsabilità civile della pubblica amministrazione per i fatti illeciti commessi dai propri dipendenti si fonda sul rapporto di immedesimazione organica tra l'ente e l'attività del dipendente. Affinché ricorra tale responsabilità, oltre al nesso di causalità tra il comportamento del dipendente e l'evento dannoso, è necessario che l'attività posta in essere dal dipendente sia riferibile all'amministrazione, ossia che essa si manifesti come esplicazione dell'attività dell'ente pubblico e tenda, pur con abuso di potere, al conseguimento dei suoi fini istituzionali nell'ambito delle attribuzioni dell'ufficio o del servizio cui il dipendente è addetto. Tale riferibilità viene meno quando il dipendente agisca come un semplice privato per un fine strettamente personale ed egoistico, assolutamente estraneo all'amministrazione o addirittura contrario ai fini che essa persegue, escludendo ogni collegamento con le attribuzioni proprie dell'agente. Tuttavia, la responsabilità civile della pubblica amministrazione può sussistere anche per le condotte delittuose dei dipendenti pubblici dirette a perseguire finalità esclusivamente personali, purché l'adempimento delle funzioni pubbliche costituisca un'occasione necessaria che l'autore del reato sfrutta per il compimento degli atti penalmente illeciti, configurandosi in tal caso un nesso di occasionalità necessaria tra l'esercizio delle funzioni e il fatto dannoso. In tali ipotesi, la pubblica amministrazione risponde ai sensi dell'art. 2049 c.c. per il fatto illecito del proprio dipendente, anche quando questi abbia agito per finalità personali in contrasto con i fini istituzionali dell'ente, purché l'esercizio delle funzioni pubbliche abbia agevolato la produzione del danno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SPIRITO Angelo - Presidente

Dott. ARMANO Uliana - Consigliere

Dott. SCODITTI Enrico - Consigliere

Dott. FIECCONI Francesca - Consigliere

Dott. SCRIMA Antonietta - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 6769-2016 proposto da:
(OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato MARIO BENEDETTI, rappresentato e difeso dall'avvocato (OMISSIS) giusta procura speciale a margine del ricorso;
- ricorrente -
contro
(OMISSIS);
- intimato -
contro
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 8018440587 in persona del Ministro p.t., domiciliato ex lege in ROMA, VIA DEI PORTOGHESI 12, presso l'AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, da cui e' difeso per legge;
- resistente con atto di …

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