Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44860 del 27 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:44860PEN

Massima

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Il reato di minaccia sussiste quando la condotta dell'agente, anche se espressa con frasi pronunciate al tempo presente, sia idonea a limitare la libertà psichica della persona offesa, ingenerando in essa timore e turbamento, senza che sia necessario l'effettivo verificarsi di un danno o l'intimidazione della vittima. L'elemento psicologico del dolo generico è integrato dalla consapevolezza e volontà dell'agente di prospettare alla persona offesa il pericolo di un male ingiusto, a prescindere dalla sua effettiva realizzazione. Il giudice non può escludere la sussistenza del reato di minaccia sulla base della mera considerazione che le frasi pronunciate abbiano esaurito la loro potenziale lesività nel momento in cui sono state riferite, senza valutare concretamente l'idoneità della condotta a limitare la libertà psichica della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA F. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI CALTAGIRONE;

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 15/2011 GIUDICE DI PACE di CALTAGIRONE, del 25/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazi…

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