Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24050 del 12 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:24050PEN

Massima

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Il comportamento minaccioso e offensivo nei confronti di una persona, anche se provocato da contrasti di condominio, non può essere giustificato dalla provocazione della vittima e integra i reati di minaccia, ingiuria e lesioni personali, comportando la condanna dell'autore al risarcimento del danno e al pagamento di una sanzione penale. La gravità delle minacce, anche se accompagnate dalla mostra di un coltello e dal coinvolgimento dei figli della vittima, e il nesso di causalità tra tali condotte e il pregiudizio alla serenità e all'integrità psichica della persona offesa, attestato dalla prescrizione di un ansiolitico, sono elementi sufficienti a integrare il reato di lesioni personali, a prescindere dalla sussistenza di un vero e proprio disturbo psichico. Inoltre, la provocazione della vittima, anche se consistente nel fatto di averla sfidata a scendere, non esclude la responsabilità dell'autore delle condotte offensive e minacciose, in quanto la reazione di quest'ultimo deve comunque mantenersi entro i limiti della proporzionalità e della legittima difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. SI. PE. AL. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 26/11/2007 CORTE APPELLO di ANCONA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIDONE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Di Popolo Angelo che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito, per la parte civile, l'avv. Ciabattoni Fran…

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