Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34476 del 16 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:34476PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) si configura quando la condotta dell'agente, caratterizzata da una pluralità di azioni reiterate, cagiona un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella persona offesa, ovvero ne determina un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva, e altresì quando tale condotta è idonea a costringere la vittima a modificare le proprie abitudini di vita. La valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato deve essere effettuata in concreto, tenendo conto della gravità e della reiterazione delle condotte, nonché dell'effettivo impatto sulla vittima, senza che sia necessaria la prova di un danno alla salute psichica della stessa. La configurabilità del reato di atti persecutori esclude la possibilità di ritenere i fatti di particolare tenuità ai fini dell'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p., in quanto la gravità e la reiterazione delle condotte persecutorie sono incompatibili con tale istituto. La motivazione della sentenza di condanna per il reato di stalking deve dare conto in modo esaustivo e logico della valutazione delle prove e della sussistenza degli elementi costitutivi del reato, senza che sia consentita una rivalutazione del merito e delle prove in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/09/2020 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MICCOLI GRAZIA;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. BIRRITTERI LUIGI, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 24 settembre 2020, la Corte di Appello di Torino ha confermato la pro…

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