Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2226 del 18 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2226PEN

Massima

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Il reimpiego di denaro di provenienza illecita, anche attraverso la fittizia intestazione di beni, integra l'aggravante di cui all'art. 7 del D.L. n. 152/1991 solo se la condotta è finalizzata a rafforzare concretamente la posizione e il prestigio dell'associazione mafiosa nel suo complesso, non essendo sufficiente il mero vantaggio personale del singolo affiliato. Pertanto, la mera intestazione fittizia di quote societarie, pur se riconducibili a un esponente di vertice del sodalizio, non integra automaticamente tale aggravante, essendo necessario accertare in concreto come tale condotta abbia effettivamente agevolato l'attività e il prestigio dell'intera organizzazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluig - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), (OMISSIS);
contro la ordinanza del Tribunale di Napoli del 21.5-20.6.2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));
udito il PM, nella persona del sostituto procuratore generale dott. VIOLA ((omissis)), che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 3.5-18.7.2018 il Tribunale di Napoli ha respinto il ricorso per riesame proposto nell…

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