Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15009 del 1 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15009PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, una volta revocato, determina la cessazione dell'interesse al ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che lo aveva disposto, in quanto il ricorrente ha già conseguito il risultato sperato, ossia il riacquisto della libertà personale. In tale ipotesi, non essendo la carenza di interesse imputabile al ricorrente, non si applica la condanna al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria. La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: La revoca del provvedimento cautelare personale determina la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che lo aveva disposto, non comportando in tal caso la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria, in quanto la carenza di interesse non gli è imputabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. CONTI Giovan - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanue - Consigliere

Dott. BASSI A. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 903/2013 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 26/11/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BENEDETTO PATERNO' RADDUSA;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. FODARONI che ha chiesto l'inammissibilita' per sopravvenuta carenza di interesse.

OSSERVA

1. Il Tribunale della Liberta' di Lecce, con ordinanza del 26 novembre 2013 respingeva la richiesta di riesame avanzata nell'…

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