Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34242 del 11 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:34242PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che attesta falsamente la propria presenza in servizio, mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente, ovvero giustifica l'assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o falsamente attestante uno stato di malattia, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa. Tale condotta integra il delitto di falsa attestazione della presenza in servizio, previsto dall'art. 55-quinquies del D.Lgs. 165/2001, anche qualora non vi sia stata una alterazione dei sistemi di rilevamento, ma l'utilizzo abusivo del badge di un altro dipendente per attestare falsamente la propria presenza. La norma penale si applica anche al pubblico dipendente in aspettativa, in quanto permangono a suo carico obblighi di condotta conformi alle funzioni, di mantenimento del segreto d'ufficio e di non incorrere in incompatibilità. L'omissione di redigere la cartella clinica e il registro operatorio, in violazione degli obblighi di pubblico ufficiale, integra il reato di rifiuto di atti d'ufficio di cui all'art. 328, comma 1, c.p., in quanto tali atti sono necessari per la tutela della salute del paziente e per la ricostruzione ex post dell'appropriatezza degli interventi effettuati. I dati relativi al traffico telefonico acquisiti prima dell'entrata in vigore del D.L. 132/2021 possono essere utilizzati a carico dell'imputato solo unitamente ad altri elementi di prova e per l'accertamento di reati gravi, ai sensi della norma transitoria introdotta in sede di conversione. Qualora vi sia stata condanna in primo grado anche agli effetti civili, il giudice dell'impugnazione, pur in presenza di prescrizione del reato, deve valutare appieno la res iudicanda anche in relazione all'eventuale contraddittorietà o insufficienza della prova, ai fini delle statuizioni civili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Relatore

Dott. CAVALLONE Luciano - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Pa.Pa. nato a M. il (Omissis)
Pa.Ma. nato a V. il (Omissis)
avverso la sentenza del 06/11/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO CANANZI;
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale GIULIO MONFERINI, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso
proposto nell'interesse di Pa.Ma., nonché rigettarsi quello proposto
nell'interesse di Pa.Pa.;
udito l'avvocato TI.LU., difensore di fidu…

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