Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3060 del 25 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:3060PEN

Massima

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Il reato di falso materiale in atti pubblici (artt. 477 e 482 c.p.) e il reato di false dichiarazioni sulla identità personale (art. 496 c.p.) costituiscono ipotesi di concorso di reati, in quanto la materialità dei due fatti e i beni giuridici lesi sono del tutto indipendenti, riguardando il primo la falsità in atti e il secondo la falsità personale. Pertanto, la formazione di documenti falsi (carta d'identità, patente di guida, tessera codice fiscale) e la successiva dichiarazione di false generalità a pubblici ufficiali integrano un concorso di reati, essendo i due fatti autonomi e lesivi di distinti interessi tutelati dall'ordinamento. Il sindacato del giudice di legittimità sulla sentenza impugnata è limitato alla verifica della sussistenza di errori logici o di inconciliabilità con gli atti processuali, senza possibilità di una diversa ricostruzione o valutazione del fatto, in quanto il giudice di merito ha accertato in modo esaustivo la responsabilità dell'imputato sulla base delle risultanze probatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2922/2006 CORTE APPELLO di GENOVA, del 02/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/11/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO Gioacchino che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

1.- La Cor…

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