Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15889 del 27 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:15889PEN

Massima

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La contestazione della circostanza aggravante della commissione del delitto da parte di più persone riunite, di cui all'art. 585, comma 1, c.p., richiede l'espressa indicazione di tale aggravante nell'imputazione, non essendo sufficiente la sola contestazione del concorso di persone nel reato ai sensi dell'art. 110 c.p. Affinché l'aggravante possa ritenersi correttamente contestata, è necessario che l'imputazione contenga la precisa enunciazione "in fatto" degli elementi che la integrano, in modo da consentire all'imputato di esercitare pienamente il diritto di difesa. Pertanto, in assenza di una specifica contestazione dell'aggravante in questione, il reato deve ritenersi procedibile a querela di parte, con la conseguente declaratoria di non doversi procedere in caso di remissione della querela da parte della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. MOROSINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. FRACOLINI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE DI APPELLO DI MILANO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/01/2019 del GIUDICE DI PACE DI MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCOLINI GIOVANNI;
letta la requisitoria scritta in data 16/12/2020 presentata Decreto Legg…

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