Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21873 del 21 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:21873PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravato dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l'associazione mafiosa si configura quando, con minaccia di possibili ritorsioni contro la persona e l'integrità dei beni aziendali e con violenza consistita in aggressioni fisiche e incendi, si costringe la vittima a consegnare somme di denaro, anche se il contributo del singolo indagato si colloca in un arco temporale limitato, in quanto tale condotta si inserisce in un contesto estorsivo pregresso e caratterizzato dal metodo mafioso. La valutazione complessiva delle risultanze istruttorie, tra cui le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le intercettazioni ambientali e i riconoscimenti fotografici, consente di ritenere provata l'affiliazione dell'indagato al clan mafioso di riferimento e il suo ruolo di esattore per conto del capo del sodalizio criminale, a prescindere dalla durata temporale del suo intervento diretto. Sussistono, pertanto, i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, in particolare il pericolo di reiterazione del reato, in ragione della caratura criminale dell'indagato e della natura mafiosa del contesto in cui si è inserita la sua condotta, che giustificano l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, non superabile dalla presunzione di adeguatezza di tale misura per i reati aggravati dal metodo mafioso, in assenza di elementi specifici idonei a dimostrare la sua insussistenza o la possibilità di soddisfare le esigenze cautelari con misure diverse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccar - rel. Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/12/2019 del Tribunale di Catania;
udita la relazione svolta dal Consigliere AMOROSO Riccardo;
letta la requisitoria scritta del pubblico ministero, in persona del ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, il Tribunale di Catania, decidendo in sede di riesame ex articolo 309 c.p.p., ha confermato l'ordinanza del 3 dicembre 2019 con cui il …

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