Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23202 del 16 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23202PEN

Massima

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La detenzione e il porto illegale di materiale esplodente, come razzi, petardi e artifici pirotecnici, costituiscono reati gravi puniti dalla legge, a prescindere dalla consapevolezza degli imputati circa la pericolosità effettiva del materiale. Anche se gli imputati non erano pienamente consapevoli della natura esplosiva degli ordigni, essendo appartenenti a un'associazione di tifosi che ne aveva curato l'acquisto e l'accensione, essi rispondono a titolo di concorso per i reati di detenzione e porto illegale di materiale esplodente. La mancata concessione delle attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena deve essere adeguatamente motivata, tenendo conto della gravità del reato, della personalità degli imputati e di tutte le circostanze rilevanti ai fini della commisurazione della pena. Tuttavia, l'esclusione del dolo eventuale nelle lesioni causate dall'esplosione dei razzi non è in contraddizione con la condanna per i reati di detenzione e porto illegale, in quanto la responsabilità per tali reati sussiste indipendentemente dalla volontarietà dell'evento lesivo, potendo questo essere dovuto a mera imperizia nell'utilizzo degli ordigni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GR. PI. N. IL (OMESSO);

2) SA. EM. , N. IL (OMESSO);

3) CA. AN. BA. , N. IL (OMESSO);

4) PA. SE. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1213/2005 CORTE APPELLO di CATANIA, del 23/06/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

Udito il Procuratore Generale i…

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