Cassazione penale Sez. III sentenza n. 23813 del 29 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23813PEN

Massima

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Il giudice competente a pronunciarsi sulla revoca di una misura cautelare personale non incontra alcuna preclusione nell'accertare la carenza originaria o sopravvenuta dei presupposti di applicabilità della misura stessa, in quanto il potere di revoca è fondato sull'esigenza di verificare costantemente l'esistenza delle condizioni di applicabilità della misura e la loro persistenza attuale, senza essere soggetto alle preclusioni tipiche dei procedimenti incidentali di impugnazione. Pertanto, il giudice adito con la richiesta di revoca o con la successiva impugnazione di un diniego di revoca può limitarsi a richiamare le decisioni conclusive di precedenti procedure de libertate, qualora rilevi la riproposizione di questioni già valutate in precedenza, ma non può dichiarare inammissibili né le richieste di revoca né le impugnazioni, essendo sempre tenuto ad accertare d'ufficio la sussistenza di ragioni, pur diverse da quelle prospettate dall'interessato, indicative dell'insussistenza dei presupposti della misura. Inoltre, l'attenuazione o l'esclusione delle esigenze cautelari non può essere desunta dal solo decorso del tempo di esecuzione della misura o dall'osservanza puntuale delle relative prescrizioni, dovendosi valutare ulteriori elementi di sicura valenza sintomatica in ordine al mutamento della situazione apprezzata all'inizio del trattamento cautelare. Infine, la disciplina sulla revoca e sostituzione della misura cautelare impone la costante verifica della perdurante legittimità delle restrizioni personali attraverso un costante adeguamento dello status libertatis, a seguito di fatti sopravvenuti ovvero per eventuali modifiche della situazione processuale o dei presupposti e condizioni di legge, nonché per fatti preesistenti e non conosciuti o non valutati dal giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - rel. Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 25/09/2018 del Tribunale di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Presidente;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per la ricorrente l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 25 …

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