Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18292 del 2 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:18292PEN

Massima

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Il reato di minaccia si configura quando la condotta dell'agente, anche attraverso riferimenti a possibili obiettivi da colpire nell'ambito degli interessi ed affetti della vittima, è idonea a limitare la libertà psichica della stessa, prospettandole il pericolo di un male ingiusto, senza che sia necessario il concreto verificarsi di uno stato di intimidazione. Tuttavia, ai fini della valutazione dell'idoneità intimidatoria delle espressioni utilizzate, occorre tenere conto del contesto di riferimento, caratterizzato da una situazione di pluriennale e forte conflittualità tra le parti, con atti di turbativa e disturbo della vita privata della vittima. Inoltre, il nesso di causalità tra la condotta minacciosa e il danno morale subito dalla parte offesa può essere provato anche attraverso il ricorso al notorio e alle presunzioni, qualora le modalità e il contenuto delle espressioni lesive siano di tale evidenza da rendere automatico l'accertamento del pregiudizio. Infine, in sede di commisurazione della pena, il giudice deve tenere conto della cornice edittale prevista per il reato di minaccia, anche in caso di continuazione tra più condotte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. BELMONTE Maria Tere - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/11/2017 del TRIBUNALE di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. EPIDENDIO TOMASO;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre av…

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