Consiglio di Stato sentenza n. 4775 del 2013

ECLI:IT:CDS:2013:4775SENT

Massima

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La concessione di suolo pubblico per l'esercizio di un'attività commerciale in chiosco stagionale è un provvedimento amministrativo discrezionale, distinto e autonomo rispetto alla licenza commerciale, che può essere rilasciato o negato dall'amministrazione sulla base di una valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti. La scadenza della concessione di suolo pubblico, anche in assenza di espressa previsione di proroga, non determina automaticamente il diritto al rinnovo in capo al precedente concessionario, il quale deve presentare una nuova domanda soggetta alla valutazione discrezionale dell'amministrazione. Il mero possesso della licenza commerciale non costituisce titolo sufficiente per ottenere la concessione dell'area pubblica, essendo necessario un autonomo provvedimento concessorio che l'amministrazione adotta sulla base di una ponderazione degli interessi in gioco, senza che il precedente concessionario possa vantare alcuna posizione di diritto o di interesse legittimo. Il diniego di rinnovo della concessione di suolo pubblico, se adeguatamente motivato sulla base di una rivalutazione della situazione di fatto e di diritto, non è illegittimo per difetto di istruttoria o di motivazione, né può dar luogo a responsabilità risarcitoria dell'amministrazione, neppure nel caso in cui il precedente provvedimento di diniego sia stato annullato per vizi formali, in quanto l'annullamento non incide sulla possibilità per l'amministrazione di adottare un nuovo provvedimento legittimo di diniego, emendato dai vizi riscontrati.

Sentenza completa

N. 07278/2001
REG.RIC.

N. 04775/2013REG.PROV.COLL.

N. 07278/2001 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 7278 del 2001, proposto da:
DI LUCIA BRUNO, rappresentato e difeso dagli avv. Andrea Mina, Giovanna Angela Dettori Masala e Daniele Manca Bitti, con domicilio eletto presso Daniele Manca Bitti in Roma, via Luigi Luciani, n. 1;

contro

COMUNE DI BRESCIA, in persona del sindaco in carica, rappresentato e difeso dagli avv. Marco Ramadori e Paola Ramadori, con domicilio eletto presso Paola Ramadori in Roma, via Marcello Prestinari, n. 13;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. LOMBARDIA, sez. staccata di Brescia, n. 459 del 22 maggio 2000, resa tra le parti, concernente diniego o…

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