Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22899 del 28 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:22899PEN

Massima

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Il concorso di più soggetti nella gestione fraudolenta di un'impresa, finalizzata all'acquisizione di ingenti quantitativi di merce senza intento di pagamento e alla successiva distrazione della stessa, integra il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, anche in assenza di una formale carica di amministratore, ove emerga la consapevole partecipazione all'attuazione di un disegno criminoso volto al dissesto dell'impresa e alla lesione dei diritti dei creditori. La mancata tenuta di una contabilità regolare e l'assenza di dichiarazioni fiscali, unitamente all'accertata distrazione di rilevanti valori patrimoniali, costituiscono elementi sintomatici della fraudolenta gestione dell'impresa, che rendono irrilevanti le specifiche mansioni ricoperte dai singoli concorrenti nell'ambito dell'organizzazione aziendale. In tali casi, la responsabilità penale può essere affermata anche nei confronti di soggetti che, pur non rivestendo formalmente cariche amministrative, abbiano di fatto partecipato alla direzione e al controllo dell'attività d'impresa, concorrendo consapevolmente alla realizzazione del disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 806/2007 CORTE APPELLO di MILANO, del 22/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/12/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 22.2.2012, la corte di appello di Milano ha confermato la sentenza 26.…

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