Consiglio di Stato sentenza n. 3075 del 2001

ECLI:IT:CDS:2001:3075SENT

Massima

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La decadenza di una concessione edilizia per mancata ultimazione dei lavori nel termine prescritto non può essere legittimamente pronunciata quando l'esecuzione dell'opera sia stata impedita da cause non imputabili al titolare del titolo abilitativo, come l'assenza dell'autorizzazione prescritta dalla legge o i provvedimenti di sospensione adottati dall'amministrazione comunale. In tali ipotesi, l'amministrazione è tenuta a rimuovere gli ostacoli frapposti all'esecuzione dei lavori, revocando i provvedimenti inibitori, prima di poter dichiarare la decadenza della concessione. Il mancato adempimento del termine di ultimazione dei lavori non può essere ascritto a responsabilità del concessionario quando l'esecuzione dell'opera sia stata impedita da fattori ostativi dipendenti dall'amministrazione e non rimossi tempestivamente, essendo necessario accertare che l'inadempimento non sia giustificato da elementi impeditivi non addebitabili all'interessato. La pronuncia di decadenza in tali circostanze configura un eccesso di potere per travisamento dei fatti e violazione di legge, in quanto l'amministrazione è tenuta a rimuovere gli ostacoli frapposti all'esecuzione dei lavori prima di poter dichiarare la decadenza della concessione edilizia.

Sentenza completa

sul ricorso in appello n. 7815/1994 proposto dal Comune di Diamante, in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)) presso il cui studio è elettivamente domiciliato in Roma, Via L. Concetti, n. 1;
contro
XXX, in qualità di legale rappresentante dell’impresa di costruzioni degli eredi di ((omissis)), s.n.c., rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)) unitamente al quale è elettivamente domiciliata in Roma, Via della Balduina, n. 84 presso lo studio dell’avv. ((omissis));
e con l’intervento ad adiuvandum
della XXX s.n.c., in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa dagli avv.ti ((omissis)) e Lucio V. Moscarini ed elettivamente domiciliata presso lo studio dei medesimi in Roma, ((omissis)), n. 23;
per l’annullamento
della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria-Catanzaro- 25 maggio 1994, n. 665;
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visto l’atto di costituzione in giudi…

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